Alessandro Rossi e Fabio Dellisanti ci raccontano il settore degli asili per cani
Cos’è e come funziona un asilo per cani: l’esperienza all’avanguardia di Harmonia
Cos’è un asilo per cani? Cosa attività faranno fare al mio cane? Ma posso fidarmi? Abbiate la pazienza di leggere questa intervista e troverete tutte le risposte ai vostri dubbi. Il merito è di Alessandro Rossi e Fabio Dellisanti che hanno accettato di parlarci di Harmonia, il loro asilo e hotel per cani, una struttura d’eccellenza che si trova a Milano.
Se non avete idea di cosa sia un asilo per cani, un giro ad Harmonia potrebbe esservi di aiuto. Nel “tour” potreste farvi accompagnare direttamente dagli ideatori e proprietari: Alessandro Rossi e Fabio Dellisanti. Manager e sviluppatore di start up del settore digital, il primo, educatore cinofilo e dog sitter di lunga esperienza, il secondo. Due professionalità diverse che, nel cuore di Milano, hanno dato vita ad una struttura innovativa, pensata appositamente per il benessere degli amici a quattro zampe. Siamo andati a trovarli e ad intervistarli proprio lì.
Cos’è Harmonia?
Alessandro: Harmonia è un asilo diurno per cani, ma anche un hotel e un centro educativo cinofilo. Inoltre, mette a disposizione dei clienti un servizio veterinario, un servizio di toelettatura e uno store di prodotti selezionati di alto livello. Parliamo di una struttura disegnata a misura di cane: 1200 mq divisi in 5 diverse aree, ed un ampio spazio esterno. Tutto di elevata qualità, per garantire il massimo confort agli animali. Considerate che i cani che usufruiscono dell’hotel, e quindi passano la notte qui da noi, dormono in compagnia di almeno un educatore, all’interno di casette in legno e non di gabbie in metallo, in locali con aria condizionata e riscaldamento.
Cominciamo a cercare di capire come funziona il vostro asilo per cani. Un nuovo cliente vi porta il suo amico peloso e…
Fabio: Come prima cosa noi prevediamo un percorso di inserimento graduale (nominato “HAP” > Harmonia Access Program): si inizia con un Incontro conoscitivo dello staff con il nuovo ospite e la sua famiglia “umana”. Nelle giornate successive iniziano le prove di inserimento senza la famiglia “umana”: prima un’ora , poi mezza giornata e/o una giornata intera. Questa fase ci serve anche per conoscere il cane, valutarne il carattere, la capacità di interazione con gli altri animali, la reazione al distacco dal padrone. Una volta inserito può prendere parte alla normale giornata dell’asilo, che prevede una prima parte della mattinata dedicata alla socializzazione e una seconda parte alle attività individuali e/o di gruppo, sia mentali che fisiche. A questo punto c’è il pranzo, poi il riposo ed infine un’altra fase di socializzazione e/o attività, prima dell’uscita. Mi preme sottolineare che su tutte le attività svolte dal cane noi diamo regolare feedback ai proprietari, anche mediante video quotidiani.
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A che punto è, in Italia, il mercato degli asili per cani? C’è richiesta?
Alessandro: E’ un settore che sta crescendo, tutt’altro che saturo. Il servizio è ancora percepito come un po’ di nicchia ma comunque sta maturando una sensibilità sempre maggiore. Quello che manca è una regolamentazione puntuale. Ad esempio, in Lombardia, solo nel 2017 sono state messe per iscritto le caratteristiche che un asilo deve avere per ottenere il permesso ad operare della ASL. Teoricamente, ad oggi, chiunque può aprire un asilo senza dover dimostrare una particolare professionalità in ambito cinofilo.
A cosa deve far attenzione il proprietario di un cane che sta cercando un asilo a cui affidare il suo amico?
Fabio: A due cose soprattutto. La prima riguarda le competenze degli educatori. Domandare è lecito e giusto: che certificazioni hanno, dove e cosa hanno studiato, quale metodo applicano. Il secondo elemento da valutare sono gli spazi dell’asilo: devono essere ampi e ben attrezzati. La presenza di un’area esterna, secondo noi, è essenziale.
Ora passiamo dall’altra parte e diamo qualche consiglio anche a chi vorrebbe aprire un proprio asilo per cani.
Alessandro e Fabio: Non c’è una formula magica ma sicuramente qualche consiglio si può dare. Per prima cosa è bene pianificare la propria strategia con puntualità ma bisogna anche essere in grado di cambiare in corsa, per adattarsi al mutamento delle condizioni esterne. Poi ci vuole un forte focus sulle proprie competenze: non basta amare i cani per aprire un buon asilo, bisogna sapersi relazionare con loro in un’ottica professionale. Terzo punto: meno commercialisti e più lavoro “di contatto”. E’ un’attività che ha a che fare con degli esseri viventi, non bisogna mai dimenticarlo. Non solo, è necessario anche saper essere bravi a comunicare con i proprietari dei cani, che devono arrivare a fidarsi pienamente. Infine, curare la comunicazione sui social, è fondamentale e va fatta bene ricordandosi,ad esempio, che se si usa FB per lavoro allora è a pagamento e non è gratis come molti pensano.
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