La professione dell’educatore cinofilo: chi è e cosa fa

Pubblicato il 02 November 2018

Chi è l'educatore cinofilo? Di cosa si occupa? Lo abbiamo chiesto ad Aldo La Spina, decano del settore.

Health & Wellness

Aggiornato l'8 dicembre 2020


La figura dell’educatore cinofilo sta acquisendo sempre più importanza. Molti proprietari di cani si rivolgono a questi esperti per risolvere piccoli o grandi problemi di relazione con il loro peloso. Per capire un po’ meglio chi è e cosa fa l’educatore cinofilo siamo tornati a fare quattro chiacchiere con Aldo La Spina, decano del settore, che avevamo già intervistato qualche settimana fa. Poche semplici domande e altrettante precise risposte, per fare chiarezza.


Chi è l’educatore cinofilo

Per tratteggiare la figura dell’educatore cinofilo può essere d’aiuto fare delle distinzioni rispetto a profili professionali che spesso vengono confusi, come l’addestratore o l’istruttore. Sono cose nettamente diverse. L’addestratore fa un lavoro focalizzato esclusivamente sul cane e orientato a determinati obiettivi: la caccia, la difesa, l’inserimento sociale, eccetera. L’istruttore, di contro, interviene in ambiti specifici, come la pet therapy o l’addestramento a fini sportivi. La figura dell’educatore cinofilo, invece, si preoccupa di operare sulla relazione uomo-cane, in un’ottica di reciproca convivenza. Quindi possiamo dire che “educa” non solo il cane ma anche il padrone. Ancora differente è il rieducatore che interviene qualora sussistano problemi di comportamento. 


Il ruolo dell’educatore cinofilo

Come ho detto, l’educatore si occupa di migliorare la relazione tra uomo e cane, quindi lavora su entrambi. Il suo compito è quello di prevenire possibili problemi comportamentali dell’animale, che spesso sono la conseguenza di errori compiuti dal padrone. Come, ad esempio, tutte quelle problematiche che riguardano il controllo del cane sciolto o il suo atteggiamento quando va al guinzaglio. A me piace dire che noi insegniamo ai proprietari ad essere gli educatori del loro cane. Tante volte, al termine del percorso, mi sento dire: “Ah ma allora sono io che sbaglio, sono io che ho bisogno di essere educato”.


Come si diventa educatore cinofilo

Qui la questione si fa spinosa. Quella dell’educatore cinofilo è una professione non riconosciuta che, negli ultimi anni, sta facendo un grande sforzo per autoregolamentarsi. Purtroppo non esiste un percorso univoco, ufficiale e disciplinato dalla legge per diventare educatori. Diversi enti propongono corsi, molto diversi fra loro. L’Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili impone, per concedere il suo riconoscimento, che tali corsi prevedano almeno 250 ore di lezioni teorico pratiche. Purtroppo questa mancanza di regole certe fa proliferare i casi di persone che si improvvisano educatori, facendo tantissimi danni. Per fortuna la cultura in questo ambito sta crescendo, i proprietari di cani sono sempre più attenti ed esigenti e questo è di aiuto nel far emergere chi è davvero competente. Il mio sogno sarebbe quello di veder nascere un “liceo cinofilo”, un istituto superiore dedicato. Credo che l’età tra i 14 e i 18 anni sia quella ideale per avvicinarsi a questa professione e per imparare al meglio.




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