Scopri se hai una personalità da gatto o da cane
La scelta dell’animale da compagnia dice molto della personalità dei “padroni”. Per alcuni aspetti si tratta di stereotipi duri a morire, in altri casi, invece, ne è convinta anche la scienza. Non è solo una questione di timidezza (gatti) verso socialità (cani); in ballo ci sono anche idee politiche, umorismo e hobby.
Fiuto per le amicizie
La prima grande differenza tra amanti dei cani e sostenitori dei gatti si palesa sul piano della socialità. Se la saggezza popolare vuole che il cane sia il miglior amico dell’uomo, bisogna riconoscerli di essere anche uno degli “strumenti” migliori per fare amicizia. Chi ama Fido, infatti, è abituato a lunghe passeggiate nei parchi, ricche di incontri e di chiacchierate con improbabili compagni di guinzaglio. Avere un cane spinge alla socialità, obbliga ad uscire di casa, ad incontrare persone e magari a stringere nuove amicizie. Per questo chi sceglie questo tipo di pet è generalmente una persona estroversa e vivace, che ama parlare ed ascoltare, e che pratica sport ed hobby all’aria aperta.
I “gattari”, invece, sono tendenzialmente introversi, spesso timidi, molto più amanti della solitudine che della confusione. Il gatto non deve essere portato fuori, anzi, è il sovrano della casa e non intende abbandonare il suo regno; e il suo padrone lo asseconda, restandogli accanto, magari insieme ad un buon libro o ad un bel film, rigorosamente da gustare sdraiato sul divano.
Non mi stressare
Il diverso modo di relazionarsi con il prossimo, porta con sè anche altre differenze caratteriali. I proprietari di cani, proprio perché abituati alla socializzazione, sono più allegri e stabili dal punto di vista dell’umore. Chi sceglie un gatto per amico, invece, di solito è più umorale, a tratti capriccioso. Alterna momenti di rifiuto del prossimo a giornate di grande energia e voglia di contatto umano. Linearità contro complessità. Ma in fondo il grande fascino dei gatti risiede proprio in questa loro modo di essere scontrosamente indipendenti.
Rivoluzionari con i baffi
Fin qui, le differenze caratteriali rivelate dalla scelta del proprio pet si muovono su un terreno abbastanza conosciuto. Socialità, fedeltà, indipendenza, diffidenza. Sono quasi tutti stereotipi che da sempre dividono il mondo dei cani da quello dei gatti. Ma se vi dicessimo che preferire un animale piuttosto che un altro è anche una questione politica? Ci credereste? Eppure la tesi è stata sostenuta, tra gli altri, dall’autorevole quotidiano britannico “Time”. Secondo il celebre giornale gli amanti dei gatti sono progressisti mentre quelli dei cani sono conservatori. Insomma, potremmo dire che la rivoluzione marcia con baffi allineati e code attorcigliate, in fila per sei col resto di due. Ad alimentare questa convinzione, probabilmente, è proprio il carattere curioso e avventuriero dei felini, che non si tirano mai indietro quando c’è da esplorare nuovi orizzonti. Un’inclinazione meno diffusa tra i cani, che preferiscono rimanere vicino al loro padrone e adagiarsi nella loro divertente routine.
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