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Il mio primo incontro “ravvicinato” con un cane avvenne quando ancora ragazzino abitavo a Roma in un palazzo nel quartiere Testaccio. Il nostro vicino di casa aveva un Cocker fulvo, simpatico, bravo e molto educato, insomma un cane perfetto per farti venire voglia di carezzarlo, solo che io avevo paura dei cani. Un giorno tornando a casa lo trovai fuori dal portone come in attesa di qualcuno che aprisse, per me il problema fu “come faccio ad entrare con il cane davanti al portone del palazzo”. Qualcosa però mi fece pensare che anche lui avesse dei problemi, forse il suo modo di uggiolare, l'ansimare con la lingua di fuori, allora mi feci coraggio e aprii consentendo ad entrambi di entrare. Abitavamo al quinto piano e quindi, sfaticato com'ero, dovevo prendere l'ascensore e anche lui sembrava della stessa idea, ma quel luogo per me era chiuso e senza possibilità di fuga se lui avesse fatto qualcosa. Nuovamente qualcosa mi disse che lui avrebbe capito la mia difficoltà e si sarebbe comportato di conseguenza e così avvenne. Aprii l'ascensore e salimmo insieme, da quel momento capii cosa avrei fatto da grande.